Foto, Filtri ed Emozioni

Un utilizzo delle foto per guardare il mondo attraverso diversi colori, suscitando a chi scatta e a chi guarda emozioni.

“L’UNICA COSA CHE VERAMENTE M’INTERESSA IN FOTOGRAFIA È L’EMOZIONE E IL SENTIMENTO…TUTTO QUELLO CHE VA OLTRE, È SOLO UN TRUCCO.” (CHRISTOPHER ANDERSON). La fotografia ci affianca nella nostra interpretazione visiva di tutto ciò che ci sta attorno. Servendoci della macchina fotografica, interpretiamo costantemente il mondo che ci circonda, attraverso uno specifico modo di osservarlo. Ogni fotografia rappresenta una decisione comunicativa, una precisa scelta che compiamo. Ed è da questo pensiero che il Progetto P.I.T.E.R., attraverso il laboratorio di fotografia, ha dato la possibilità ai ragazzi che vi partecipano di potersi emozionare attraverso l’utilizzo di una macchina fotografica e delle foto. Il giorno 31/05/2022, nell’Istituto Tecnico Caracciolo – S.Rosa, in via Santa Maria Antesecula, 52, Napoli (NA), si è tenuto un incontro del laboratorio di fotografia, organizzato dal Progetto P.I.T.E.R., gestito dagli educatori Claudia Petrillo e Rosa Acampa e dall’esperta di fotografia Francesca Saccenti. In questo incontro gli educatori e l’esperta di foto, hanno organizzato come attività l’utilizzo di filtri colorati da mettere davanti alla macchina fotografica, per poter dare la possibilità ai ragazzi del progetto, di vedere l’ambiente circostante attraverso un colore specifico, ad esempio il rosso, il giallo o il blu. I ragazzi, oltre che vedere poi ciò che li circondava attraverso un filtro, scattavano anche delle foto ai loro compagni che si mettevano in posa, o agli oggetti che avevano attorno. In più con l’aiuto degli educatori, i ragazzi dovevano poi associare i colori dei filtri ad una emozione che un colore specifico dei filtri gli ricordava. Quindi se il filtro era di colore rosso, c’erano ragazzi che potevano associare come emozione la rabbia, o se invece era di colore blu la tristezza. Questo lavoro di associazione colore – emozione è molto importante perché secondo l’educatrice Claudia Petrillo, come ha sempre poi ripetuto ai ragazzi del laboratorio, il colore in fotografia rappresenta un’emozione, e quindi i ragazzi attraverso i colori dovevano esprimere a voce o mettendosi in posa, l’emozione che quel colore specifico potesse suscitare a loro. Poniamoci questa domanda ora, un ragazzo come può riconoscere le emozioni, per poi parlarne apertamente con altri suoi coetanei? La risposta è semplice: l’unico modo è mettere in atto ed esercitare queste emozioni. Ed attraverso questa attività proposta dal laboratorio di fotografia, gli educatori hanno fatto in modo che i ragazzi potessero riconoscere le emozioni, provarle per poi in futuro poterle esternare e parlarne apertamente con altri ragazzi della loro età o stesso con gli educatori del progetto, per consolidare e rafforzare un legame di fiducia reciproco che si è andato a creare all’interno del Progetto P.I.T.E.R.

 

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