Ripartono le attività del progetto PITER, “Percorsi di Inclusione Territoriale ed Empowerment nel
Rione Sanità”, per i minori a grave rischio di esclusione sociale, criminalità e devianza. Vengono sostenuti, assieme alle loro famiglie, da una rete di operatori territoriali attivi nel quartiere Sanità.
Dopo l’accordo, raggiunto in Prefettura lo scorso 25 marzo, sul pagamento delle attività portate avanti dalla cooperativa San Francesco scs e dal consorzio Luna scs, e dopo l’incontro di martedì 30 marzo presso la Terza Municipalità del Comune di Napoli, sul riavvio delle attività, compatibilmente all’emergenza dovuta al Covid 19, è arrivato il momento di ricostruire i legami sociali basati sulla fiducia. “Per noi inizia una fase di ricostruzione importante e le famiglie sono il motore di questo progetto“, ha detto Simona Planu, project manager di PITER, prima di chiarire: “L’auspicio è che questo progetto sia finalmente visto come un valore e una responsabilità a favore dei minori e delle famiglie di Napoli“. Ciò significa, secondo gli organizzatori, che bisognerà continuare a fare rete, cioè a unire forze e talenti per ripartire dai bisogni e dalle speranze dei giovani del quartiere Sanità, con l’intento dichiarato di rendere Piter una grande opportunita’ di crescita culturale e di riscatto sociale.
Nato da un’idea della Terza Municipalità del Comune e del Ministero dell’Interno, l’azione è sostenuta con conviznione dalla Prefettura di Napoli, per incentivare percorsi civici di legalità. Tanto che, se l’iniziativa continuasse a dare i suoi frutti, gli enti promotori potrebbero riproporla in altre zone della città.
A cura della redazione di Napoli Flash 24