Bansky e lo “stencil” per la piccola Simona del Laboratorio di “Street Art” del Progetto P.I.T.E.R.

NAPOLI – “Guardo quegli schizzi sul muro, formano un’immagine magica, e il personaggio schizza fuori dalla sua prigione. Lo vedo, cammina intorno a me, entra nella mia mente e lascia inevitabilmente delle impronte indelebili. Rappresentano tutta la sua vita”. Come un agente segreto scredita i cattivi spruzzando colori sul muro. È lui: Banksy, artista e writer inglese. Nasce nel 1974 a Bristol, antica città portuale diventata polo culturale. È noto in tutto il mondo grazie alle sue opere, a sfondo satirico, che realizza con la tecnica dello stencil, che permette all’artista di sfuggire alle autorità subito dopo aver spruzzato il colore sul muro. Ancora oggi la sua identità è sconosciuta, ma attorno a essa vorticano tantissime teorie: alcuni pensano sia stato uno studente della Bristol Chatedral Choir School, e che il suo nome corrisponda a quello di Robin Gunningham, altri che faccia parte del gruppo musicale Massive Attack e che si chiami Robert Del Naja, e addirittura si specula che Banksy sia una donna o che sia un gruppo di sei persone.Oltre ad essere  artista e writer è anche scrittore e regista: con i suoi vari libri ha diffuso il significato delle sue opere, mentre con il film “Exit Though the Gift Shop” fonde le scottanti tematiche della fama, dei soldi e del vandalismo.Tra le sue opere ricordiamo la “Madonna con la pistola” che rappresenta Maria con le braccia aperte e con una pistola al posto dell’aureola, di cui il messaggio non è  ancora chiaro ma che potrebbe essere interpretata come una denuncia alla criminalità che molte volte si affida ai santi per la riuscita dei suoi colpi. Un’altra opera è quella del Flower Thrower (Il lanciatore di fiori) che rappresenta un uomo dal volto coperto che al posto di lanciare una bomba lancia un mazzo di fiori simbolo di speranza contro la distruzione. Alcune di queste opere sono state realizzate dai ragazzi del gruppo che animava il Laboratorio di “Street Art” predisposto nell’ambito delle attività estive del Progetto P.I.T.E.R. rivolto ai bambini e ai ragazzi del rione Sanità di Napoli, che hanno approfondito la tecnica dello stencil di cui Banksy è il maestro indiscusso. In particolare sono stati realizzati dei quadretti raffiguranti il famoso murales “Bambina con palloncino”. Intervistati dai ragazzi del laboratorio di giornalismo, i bambini hanno affermato di essersi molto divertiti a dare una loro personale rilettura di questa celebre opera. Inoltre, hanno molto apprezzato il significato che essa esprime. A Daniela è piaciuto scoprire che il palloncino raffigurato simboleggia innocenza, amore e speranza. Mentre Marco si è detto molto interessato a quanto è accaduto nel 2018 quando la famosa casa d’aste londinese “Sotheby” riuscì a vendere una stampa di questa opera a più di 1 milione di dollari che però, dopo l’aggiudicazione, è stata triturata dallo stesso autore, trasformandosi in “Love Is in the Bin” – ovvero: “L’amore è nel cestino”, riconosciuta dai critici come la prima opera d’arte mai realizzata durante un’asta dal vivo. “Ciò che facciamo in vita riecheggia per l’eternità”  (Cit. Banksy)   Simona A. 

Questo  è quanto si legge nel più ampio articolo del 4 novembre 2020, pubblicato da ILSOLIDALE.it  (fonte notizia).